LA PSICOLOGIA PERINATALE E LO SVILUPPO PSICOSOCIALE DEL BAMBINO

Le più recenti evidenze scientifiche, offerte alla psicologia perinatale dalle neuroscienze, hanno permesso la comprensione di quanto la prima infanzia risulti un periodo cruciale per lo sviluppo emotivo e sociale. Esse ci hanno mostrato quanto i principali sistemi di base per la regolazione delle emozioni non solo non sono presenti alla nascita ma che essi si sviluppano seppur rapidamente principalmente nei primi mesi di vita dei bambini. 
Sappiamo infatti che la corteccia orbito-frontale, deputata al comportamento sociale, si sviluppa completamente solo dopo la nascita ed inizia il suo processo di maturazione più o meno quando il bambino inizia camminare. Il peso della ricerca attuale rende quindi abbastanza evidente che questi sistemi biologici, coinvolti nella gestione della vita emotiva, sono tutti soggetti all’influenza sociale. Si può quindi affermare che alla nascita le abilità sociali sono per lo più da considerarsi come abilità potenziali che devono terminare la loro formazione e iniziare una vera e propria maturazione. In altre parole il tipo di cervello che il bambino svilupperà dipenderà in larga parte dal tipo di esperienze che egli sperimenterà con altre persone (in particolare con i caregiver). 
Lo sviluppo delle abilità sociali e il loro migliore o peggiore funzionamento dipendono pertanto dalla natura di queste esperienze sociali precoci.  
Il paradigma che le neuroscienze ci mostrano è quindi che le persone devono sperimentare una dipendenza soddisfacente prima di poter diventare indipendenti e capaci di autoregolazione. Tuttavia questo è per molti adulti piuttosto difficile da accettare in quanto la tendenza (sia dei genitori che degli operatori) è piuttosto quella di reagire alla dipendenza con un atteggiamento inibente, come se la capacità di maturare e di autoregolarsi del bambino fosse una questione di buona volontà. 
Al contrario l’abilità di giudicare quando un bambino ha gli strumenti per gestire un po’ di autocontrollo, sollecitudine o indipendenza si sviluppa nella relazione ed attraverso la capacità di sintonizzarsi sui suoi bisogni. 
Il modo con cui un adulto risponde al bisogno di dipendenza dei bambini è spesso invece influenzato sia dalle aspettative culturali frutto della società in cui si è inseriti sia dalle proprie esperienze precoci. Il nuovo paradigma del contenimento emotivo, offertoci dagli studi effettati dalle neuroscienze, presuppone quindi quanto il non riuscire a sperimentare e tollerare tutti i nostri sentimenti predisponga ad uno sviluppo non armonico che può sfociare anche nella patologia (sia del corpo che della psiche per altro).

Gli schemi di regolazione che si costituiscono nei primi stadi della vita possono quindi influire sul nostro benessere e sullo sviluppo del “cervello” deputato al sistema emotivo ma anche sul nostro corpo e soprattutto sul sistema immunitario e la capacita di reazione allo stress. Le scoperte scientifiche nel campo delle emozioni affermano quindi l’importanza del contatto, dell’ascolto, del contenimento e della necessità di sintonizzazione sui bisogni dei bambini. Nella nostra cultura occidentale, tuttavia,  manca quasi totalmente un opportunità di preparazione psicologica a divenire genitori attraverso l’apprendimento sociale e l’osservazione, che era invece garantito alla generazione precedente dalla struttura familiare e sociale. Oggi le famiglie sono sempre più isolate le une dalle altre ed il lavoro è rigidamente separato dalla vita domestica, non ci  sono molte occasioni per osservare ad esempio come una madre esperta tratta i suoi bambini oppure di collaborare alla cura di essi. In queste circostanze spesso le uniche fonti di informazione per i genitori sono i libri oppure i programmi televisivi ma più semplicemente essi si baseranno sul loro vissuto di  bambini. Ecco perché i modelli scarsamenti adattivi si trasmettono da una generazione all’altra. Il mondo degli adulti (genitori, educatori, insegnanti ma anche i pediatri che spesso orientano i genitori con le loro indicazioni  sulla modalità più corretta di accudimento dei bambini) ha la responsabilità di proteggere il sistema nervoso in via di sviluppo dei bambini mettendoli di fatto in grado di trasformarsi in persone adulte forti e capaci di sostenere le sfide della vita e le relazioni.

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